Cannabis
- Federico Manicone
- 23 ott 2024
- Tempo di lettura: 1 min
Il tizio ha due jack russell e gli occhi fuori dalle orbite.
Uno dei due jack è una specie di trottola impazzita alla fine del guinzaglio.
L'altro lo guarda con indifferenza.
Anche Zelda dopo una prima conoscenza, lo lascia vorticare annoiata.
Il tizio attacca bottone:
«Russell è tremendo. Ha un anno e mezzo.»
«E l'altro come si chiama?»
Resta così: forse si aspettava conforto.
«Jack. Ma lui ha cinque anni.»
Pfui... li ha chiamati Jack e Russell.
«Non sapevo come tenerlo» riattacca tornando a Russell.
«Mi ha distrutto il soggiorno, il divano, le porte, poi abbaiava tutto il tempo.»
«Be', il jack russell... poi ne hai due», butto là.
«Ma Jack è tranquillo. Russell non sapevo come tenerlo. Gli abbiamo dato le pastiglie... sai, le pastiglie...»
Veramente no, non so.
«Ma non hanno funzionato. Allora sono andato dal veterinario che mi ha dato da provare la cannabis.»
Lo guardo sorpreso.
«La cannabis!» mi risponde come se non se non l'avessi mai sentita.
«Ora deve fare un controllo. Se tutto va bene, dovrei dimunuire la concentrazione.»
«La cannabis per il cane?»
«Per me. Almeno dormo, anche se Russell abbaia!»
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